Motivazioni per la proposta di acquisto di un terreno della falesia di Lumignano, da discutere nella prossima Assemblea straordinaria del 25 marzo.
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- Pubblicato 06 Marzo 2025
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Motivazioni per la proposta di acquisto di un terreno della falesia di Lumignano
La Sezione di Vicenza è molto legata alla falesia di Lumignano e l’iniziale frequentazione risale al 1924 quando Francesco Meneghello e Severino Casara componenti della neonata scuola vicentina di roccia aprono il “Camino della Sbrega” situato al centro della parete Ovest chiamata la “Classica”.
La promozione dell’arrampicata è uno dei nostri scopi statutari che si attua curando dei siti dove la chiodatura sia affidabile ed esista un regolare monitoraggio della caduta di sassi che consenta l’eventuale bonifica e/o stabilizzazione di massi pericolanti al fine di tutelare arrampicatori, escursionisti, proprietari dei fondi e la collettività in genere. Altro scopo del CAI, essendo una associazione ambientalista, è di salvaguardare l’ambiente e di adoperarsi in collaborazione con le Amministrazioni Comunali e Provinciali per far rispettare il regolamento SIC Colli Berici. Come CAI possiamo avere forza per raggiungere questi due obiettivi se siamo proprietari dei terreni su cui sono presenti le pareti oppure se ne abbiamo la custodia tramite un contratto di comodato d’uso con i proprietari.
Nel 1993 La Sezione di Vicenza del CAI con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Longare, stipulava un contratto di comodato d’uso con uno dei proprietari della “Classica”. L’accordo autorizzava il CAI ad accedere ai fondi stessi e ad operare sulle relative pareti rocciose e sollevava il proprietario del settore in custodia da ogni responsabilità civile diretta e indiretta, anche verso terzi, derivante da fatti connessi con l’utilizzo delle pareti rocciose.
La manutenzione degli itinerari della Lumignano Classica è continuata per trent’anni con un importante investimento della Sezione in termini di risorse umane ed economiche; dal 1993 fino al 2015 ad opera di istruttori della Scuola Conforto e dal 2016 al 2022 l’attività di manutenzione è proseguita ad opera di Guide Alpine con la collaborazione di istruttori e soci preparati del CAI. L’obiettivo degli interventi è stato ed è quello di fare il possibile per rispettare la chiodatura originale e di considerare la componente storica, ma senza mai rinunciare a proteggere l’incolumità del climber, sia integrando con protezioni i primi metri in modo da ridurre il rischio di caduta a terra o sia in caso di lunghi voli quello di ridurre il rischio di impatto contro cenge o zone sporgenti di roccia.
A partire dal 2023 i nuovi proprietari della “Classica” hanno disdetto il contratto di manutenzione inizialmente stipulato con la Sezione di Vicenza del CAI e hanno preferito gestire in proprio le pareti.
Improvvisamente, senza preavviso da parte dei vecchi proprietari, ci siamo trovati sfrattati senza nessun risarcimento e senza nessuna presenza sul territorio. Il Consiglio Direttivo ritiene fondamentale per il mondo dell'arrampicata che la falesia di Lumignano, sito per l’arrampicata famoso a livello internazionale, continui ad essere valorizzata, resa fruibile a tutti e messa in adeguata sicurezza.
Per riprendere una forma di presidio abbiamo cercato altre pareti situate nel versante sud, abbiamo sottoscritto altri contratti e nel 2024 siamo riusciti ad ottenere dal Gruppo Regionale Veneto del CAI un importante contributo per concretizzare un progetto pilota di riqualificazione nella falesia emanato dalla Sede Centrale CAI con la collaborazione del Collegio Nazionale delle Guide Alpine; l’iniziativa intendeva realizzare sul territorio nazionale dei modelli di riferimento di siti naturali dedicati all’arrampicata su roccia in cui si applicano specifici criteri al fine di promuovere questa attività in ambiente naturale per utenti di tutte le età e di differenti capacità arrampicatorie.
La custodia dei terreni ha messo a disposizione circa 280 itinerari da sistemare e integrare; grazie alla collaborazione di alcuni istruttori della Scuola Umberto Conforto e di alpinisti competenti e alla dedizione e competenza della Guida Alpina si sono realizzati 18 itinerari dedicati ai bambini con difficoltà fino al 4c, 30 itinerari dedicati ai principianti con difficoltà fino al 5b e si sono risistemate con nuove soste e protezioni le restanti vie che presentano difficoltà più elevate dedicate ai progrediti.
Il Comune di Longare ha sempre sostenuto questo impegno perché crede che l’arrampicata sportiva a Lumignano costituisca uno dei punti di maggiore interesse e di turismo del territorio; l’Amministrazione ritiene che le pareti attrezzate siano un bene della collettività e che sia importante mitigare al massimo l’esposizione al rischio attraverso una curata manutenzione degli itinerari in armonia con l’ambiente naturale e attraverso la formazione degli arrampicatori e conta molto sul presidio del CAI.
L’opportunità di conservare un presenza stabile a Lumignano si è presentata con la disponibilità alla vendita da parte della famiglia Capraro – Baldinazzo di un terreno di 6800 mq per un costo di 6.000 euro. Sull’area sono presenti buona parte delle vie del settore Minetti e “Il sentiero di Matteo”, opera recentemente realizzata che ha comportato la presenza di molti volontari, notevoli investimenti per il rifacimento dei muretti a secco e l’impegno della famiglia Cazzola e degli amici di Matteo. In questo caso specifico riusciamo a garantire alla famiglia la presenza di un luogo che ricorda il figlio scomparso e che richiama dei comuni valori di riferimento. Più in generale la proprietà di appezzamenti non ci dà solo la disponibilità permanente delle pareti per dare un esempio positivo di corretta fruizione dell’ambiente, ma offre alla Sezione uno spazio utilizzabile per svolgere attività varie di socializzazione coerenti con gli obiettivi del sodalizio: coinvolgendo soci e non soci si può continuare a valorizzare il suolo ripristinando nuovi muretti a secco e le antiche usanze dei terrazzamenti e delle coltivazioni di piselli e patate; si possono anche effettuare delle attività sociali come la Montagnaterapia o l’alpinismo giovanile.
Il Consiglio Direttivo della Sezione, considerando anche che avere la custodia o la proprietà della falesia non modifica il quadro di responsabilità, ha deciso all’unanimità l’acquisto del terreno, impegnando temporaneamente i proprietari con il versamento di una caparra di 1200 euro e, così come stabilisce lo Statuto, di sottoporre l’atto all’approvazione dell’assemblea dei soci prevista per il 25 marzo.