Lumignano Classica cronache di arrampicata
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- Pubblicato 15 Maggio 2009
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Il tempo instabile e temperature ancora basse per un certo periodo di primavera, ha favorito il prolungamento della frequentazione della falesia di Lumignano Classica, ove si sono avute alcune ottime realizzazioni proprio in Aprile.
A dar fuoco alle polveri sono stati i vicentini GianLuca Carbogno, che dopo “Passo Falso” (8a) ha risolto anche “El Somaro”, altro storico, ambito e impegnativo 8°, mentre Fabrizio Roncolato ha risolto per la seconda volta “Passo Falso”, dopo averlo liberato qualche anno addietro, prima della rottura della presa che da 7c+ l’ha ora portato al grado di 8a (ed anche molto duro!) .
Storica ripetizione “trad” di Michele Guerrini su “El Somaro” (22 m), ripetuta con il solo impiego di alcuni friend e due cliff. Si tratta sicuramente di una storica realizzazione in “headpointing”, ma va ricordato che già Renato Casarotto aveva salito dal basso, dopo averla provata alcune volte con corda dall’alto, la sua “Pancia Casarotto” (6b; 20 m) con sole tre protezioni (due chiodi classici e un cordino in una clessidra).
Pur nella reciproca diversità per quanto riguarda le difficoltà tecniche, come dimostrano i gradi delle due vie, tuttavia e fatti i dovuti confronti storici ed anche relativamente al grado “simbolo” del periodo in cui sono avvenute le due ripetizioni con stili per molti aspetti simili (nel 1976 un VII grado, 6b in Scala Francese, era già un grado estremo, così come oggi, un 8a, 10- in Scala UIAA, rappresenta un livello di difficoltà tecnica molto alto), si tratta chiaramente di due realizzazioni di enorme spessore tecnico e di grande impegno psicologico.
Non tragga in inganno il fatto che i due itinerari erano “ben conosciuti” dai due ripetitori: salire un itinerario al limite del proprio livello tecnico-arrampicatorio, usando solamente protezioni aleatorie (ancor più per Guerrini con i due cliff), è ben diverso dal salirlo con protezioni fisse (spit, fix o resinati), anzi molto più impegnativo e in grado di far consumare in pochissimi minuti tutta l’energia presente nell’organismo.
Commentare se praticare il “trad” sia più o meno giusto, più o meno sbagliato, sarebbe un errore. Sicuramente, prima di avventurarsi in salite di questa difficoltà in stile “trad”, così pubblicizzate oggi sui periodici di arrampicata che “fanno tendenza” (e che per questo non solo “vendono” il proprio prodotto ad un pubblico che ricerca il “sensazionalismo”, ma anche non si preoccupano nemmeno di come vengono riportate e amplificate le notizie e tantomeno dell’impatto che possono avere sui minori) sarebbe comunque bene fare una serena disamina sulle proprie reali capacità tecniche e psicologiche, sul senso della vita, sui propri affetti, e poi pensarci ancora a lungo e ancora a lungo.
Augusto Angriman
(Responsabile Falesia di Lumignano C.A.I. Vicenza)
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